Link a pagamento, spam e account finti non sono stati inventati dai SEO

In un interessante articolo di Wikipedia viene spiegato che gli antenati di link a pagamento, spam e account falsi esistono già da 200 anni. Nel 1820, infatti, Monsieur Sauton vendeva applausi a pagamento per gli spettacoli teatrali ed altri eventi pubblici parigini.

Una persona pagata per applaudire era chiamata claqueur (dal francese claquer = “applaudire”), mentre l’insieme di claqueur di un teatro era chiamato “claque“. Il loro compito era quello di “garantire il successo drammaturgico” dell’opera.

La cosa interessante è che queste claque, i cui membri erano anche chiamati “Chevaliers de lustre” (“Cavalieri di lustro”) dai parigini, erano davvero specializzate nel 19° secolo. I clienti potevano richiedere le figure seguenti:

  • Chauffeurs (“i conducenti”): passavano le giornate davanti ai manifesti, parlando ad alta voce per incuriosire i passanti;
  • Chatouilleurs (“i solleticanti”): parlavano positivamente dell’opera prima del suo inizio e durante gli intervalli;
  • Connaisseurs (“gli intenditori”): elogiavano l’opera durante la sua performance;
  • Rieurs (“i ridenti”): coinvolgevano i vicini con le loro risate;
  • Pleureurs (“i piagnoni”): piangevano durante le scene tristi;
  • Tapageurs (“gli esibizionisti”): applaudivano rumorosamente;
  • Bisseurs (“i richiedenti del bis”): alla fine dell’opera urlavano “da capo” o “bis”.

Non ti sorprenderà sapere che i claqueur sono nati nell’epoca dell’industrializzazione e del sorgere delle economie capitalistiche in Europa. Vedendo come questi segnali artificiali del pubblico aumentavano il successo degli eventi pubblici e delle opere teatrali, è stato inevitabile che venisse creato un business professionale per tale servizio.

Negli spettacoli televisivi vengono spesso utilizzati applausi e risate registrati, in modo da coinvolgere il pubblico e aumentare l’entusiasmo dello show. Le prime risate registrate sono state usate in occasione del Hank McCune Show, nel settembre del 1950, durante il quale il pubblico in sala è stato “riscaldato” prima dello spettacolo, esattamente per le ragioni precedenti. Negli anni ’90, quando sono emersi numerosi spettacoli ludici e talk show, la domanda di queste persone incaricate di scaldare il pubblico (detto anche “warm-upper”) è ulteriormente aumentata. Christian Oberfuchshuber, uno dei warm-upper più celebri della Germania, ricorda quei tempi così: “Chiunque fosse capace di tenere in mano un microfono e avesse un po’ di sintonia con il pubblico veniva immediatamente assunto”. Oggi questa moda è ormai passata e in Germania sono rimasti al massimo una decina di warm-upper professionali, che riescono a vivere grazie alla loro professione.

Lo stesso fenomeno si ripete nella rete, l’unica caratteristica che si è evoluta è il modo in cui gli applausi sono espressi all’interno del medium corrispondente:

  • Link a pagamento: simulano raccomandazioni editoriali e manipolano i risultati di ricerca di Google attraverso la trasmissione del PageRank e l’uso di testi di link particolarmente attraenti.
  • Link Slinger: si tratta di siti il cui scopo principale è la creazione di link artificiali. I più conosciuti sono i cataloghi online, le cartelle di articoli, i blog artificiali basati sui domini scaduti e le piattaforme di social-bookmarking. In essi, gli elementi fittizi possono raggiungere dimensioni incredibili, in cui la “claque” rappresenta l’intero pubblico del “teatro della rete”.
  • Recensioni comprate: sono create per migliorare i profili dei negozi online, ad esempio per prodotti di Amazon, Google Places e Pagine Gialle. Possono anche funzionare in senso opposto, ovvero per danneggiare l’immagine della concorrenza. Lo studio “Fake It Till You Make It” di Georgios Zervas, professore dell’università di Boston, ha messo in evidenza che circa il 20% delle valutazioni di Yelp è scritto da ristoranti concorrenti o da recensori pagati.
  • Spam e commenti falsi: si prefiggono di condurre una discussione verso una direzione desiderata, per scopo soprattutto pubblicitario. Qualche anno fa (quando ancora funzionavano) erano usati per favorire la creazione di link artificiali.
  • Forum Spam: la funzione è la stessa della spam classica e dei commenti falsi. L’unica differenza è che questo tipo di spam avviene nei forum o nei portali di domande-e-risposte.
  • Amici comprati: sono usati per aumentare l’importanza statistica dei profili sui social media, aggiungendo un numero maggiore di amici e follower, ad esempio su Facebook, Twitter o Google+.
  • Account falsi: nello slang digitale sono anche chiamati marionette (“sock-puppet”) e hanno la funzione di creare spam o commenti falsi. Solitamente sono automatizzati e generati in massa, nonché venduti come pacchetti composti da migliaia di “amici”.

La lotta contro la spam e il “fake” è vitale per tutte le offerte online, il cui valore aggiunto deriva proprio dalla creazione e valutazione di opinioni, recensioni e segnali degli utenti. I filtri antispam sono quindi un vantaggio enorme contro questo tipo di concorrenti.

Google sta riuscendo sempre meglio nel suo intento di smascherare questi claqueur della rete e di filtrarne i segnali, grazie alla valutazione dei dati. Può quindi essere utile utilizzare Google Chrome per avere accesso ad una grande varietà di browser, e Android per quanto riguarda i dispositivi mobili, in modo da filtrare i dati e ottenere solo quelli effettivamente veritieri.

Servizi come Yelp vengono sfidati da nuovi concorrenti come Foursquare, che riescono ad utilizzare dei filtri efficienti per riconoscere i profili falsi, grazie ad un controllo in loco.

Anche se questa lotta tra “spam contro filtro antispam” assomiglia molto ad un gioco tra gatto e topo, arrivano sempre più segnali che, nel campo dei motori di ricerca, il tempo di fake e spam sta passando di moda, così come i claqueur nella prima metà del ventesimo secolo. Uno sguardo ai “Vincitori” e ai “Perdenti” dell’Indice di Visibilità degli anni scorsi confermerà questa opinione.

Possiamo quindi sperare che anche la SEO possa beneficiare di questo cambiamento, vista la varietà di funzioni, strumenti e possibilità che essa ha da offrire. Il web potrà migliorare solo grazie ad una gestione dei siti web senza barriere e adatta ai motori di ricerca, oltre che a contenuti orientati al mercato e alle richieste degli utenti. Una simile visione positiva della SEO viene spesso messa in secondo piano dall’opinione pubblica.

Allo stesso tempo, la rete non si libererà mai completamente di spam e fake, così come delle risate finte negli spettacoli televisivi, e l’espansione di tali elementi dipenderà sempre più dall’efficienza dei filtri nelle specifiche branche, in particolare da quanto sarà lucrativo seguire tali filtri oppure raggirarli.

01.12.2020