Cosa è la SEO? Una guida introduttiva

A cosa serve questa guida?

Come requisito fondamentale per la partecipazione ai nostri workshop abbiamo creato questa guida introduttiva sulla SEO. Grazie ad essa riceverai un’infarinatura delle basi fondamentali sull’ottimizzazione dei motori di ricerca.

Indice

Come funziona Google?

Google è il motore di ricerca più utilizzato in Europa e, proprio perché possiede la maggior parte del mercato, è anche colui che decide quali metodi SEO sono ammessi e quali no.

Quando viene effettuata una ricerca su Google, quest’ultimo crea in pochi secondi una lista di risultati. Ma come fa Google a presentare proprio i siti adatti alla query di ricerca? E secondo quale ordine vengono mostrati tali risultati?

Il processo in poche parole:

Il funzionamento di Google in breve

Crawler

Googlebot effettua un crawl (una scansione) di miliardi di siti ogni giorno, alla ricerca di contenuti nuovi e personalizzati, che saranno poi aggiunti al suo Indice.

Indice

Per fare in modo che un sito sia rintracciabile attraverso la ricerca di Google, esso si deve trovare nell’Indice di Google. È lì infatti che sono salvate le informazioni delle pagine trovate.

Algoritmo di Ranking

All’avvio di una ricerca, verrà cercata una risposta appropriata sulla base dell’algoritmo di Ranking.

SERP

Basandosi su 200 diversi fattori, Google cerca il risultato di ricerca migliore per la query, esaminando il suo Indice. Dopo questo processo saranno elaborati i risultati delle SERP.

Per saperne di più su questo tema puoi anche leggere il nostro articolo: “Scansione e indicizzazione di siti web estesi“.

6 buoni motivi per fare SEO

  1. La SEO è gratuita: apparire nei risultati organici di ricerca di Google non costa nulla (al contrario di Google Adwords).
  2. La SEO porta traffico prezioso: interpretando correttamente l’intento di ricerca degli utenti e mettendo a disposizione la risposta (pagina) migliore, la SEO si rivela una fonte di traffico qualitativamente preziosa.
  3. La SEO è più rilevante della SEA: il 93,21% dei click all’interno dei risultati di ricerca di Google deriva dai risultati di ricerca organici.
  4. La SEO vince la concorrenza: i posizionamenti nelle SERP sono limitati (10 risultati). Una buona SEO può scalzare la concorrenza, guadagnare posizionamenti per le proprie keyword e generare una presenza maggiore nella lista dei risultati di Google.
  5. La SEO rafforza l’immagine: se un sito possiede posizionamenti migliori, aumenterà anche la sua visibilità e di conseguenza la sua Brand Awareness relativa al gruppo-target della branca in cui rientra.
  6. La SEO è misurabile: grazie al Toolbox SISTRIX potrai misurare perfettamente i parametri della tua performance SEO, ad esempio la quantità di keyword di Ranking e lo sviluppo della visibilità del tuo dominio.

Le SERP di Google

Una tipica pagina dei risultati di ricerca di Google, chiamata in inglese anche SERP (Search Engine Result Page) è formata normalmente dagli elementi seguenti:

Esempio di SERP

Elemento #1: SEA (Google Ads)

Esempio di Ads

La maggior parte delle SERP mostra quattro Google Ads nella parte superiore e fino a tre in quella inferiore, nella lista dei risultati organici. Questi risultati “a pagamento” sono etichettati da Google come “Annunci”.

Elemento #2: SEO

Esempio risultati organici

In mezzo ai risultati a pagamento (Google Ads) troverai i risultati organici. Normalmente una pagina dei risultati di ricerca di Google riporta dieci risultati organici. Questi rientrano nella categoria SEO.

Elemento #3: Universal Search

Esempio Universal Search

Il terzo gruppo riguarda i risultati della Universal Search. Questi risultati derivano direttamente da un’integrazione di Google (news, immagini, maps, blog ecc.) e vengono integrati automaticamente nella ricerca da Google.

Altre SERP Features

Oltre agli elementi descritti in precedenza esistono tanti altri risultati delle SERP, relativi alle singole richieste di ricerca. Di seguito ne abbiamo riportati alcuni:

Elemento #5: Featured Snippet

Esempio di Featured Snippet

Un Featured Snippet è uno Snippet SERP ampliato. Le informazioni aggiuntive possono essere esposte sotto forma di testo, video, lista o tabella. Il Featured Snippet si trova in posizione zero, al di fuori dei risultati di ricerca.

Elemento #4: Knowledge-Graph

Esenoui du Knoledge Graph

Il Knowledge-Graph si trova sempre sulla destra dei risultati di ricerca e riporta informazioni aggiuntive relativamente a luoghi, persone o fatti.

Elemento #6: Google Shopping

Esempio di Google Shopping

Un annuncio di Google-Shopping si trova solitamente sulla destra o al di sopra dei risultati di ricerca. La maggior parte di questi risultati presenta un formato “a mattoncini” o a lista. Si tratta unicamente di risultati a pagamento.

Dominio, sottodominio, Host e URL

Un indirizzo web è formato da componenti diversi.

Esempio di indirizzo web
  1. il protocollo in uso: HTTP, o Hypertext Transfer Protocol. Consigliamo di usare un protocollo per la comunicazione sicura, come HTTPS
  2. L’Host o il nome Host: www.youtube.com
  3. Il sottodominio: www. (blog. , news. , support. , …)
  4. Il nome di dominio: youtube.com
  5. Il dominio di primo livello, o Top-Level-Domain (TLD): .com
  6. Il percorso: /watch. Esso rimanda solitamente ad un dato o ad un file del server web
  7. Il parametro e il valore: un parametro viene introdotto da “?” all’interno di un URL. Nell’esempio precedente il nome del parametro è “v”, a cui segue il valore del parametro: “QhcwLyyEjOA”. Lo schema dei due componenti è sempre nome del parametro = valore del parametro.

Nell’uso comune, quando si parla di URL, ci si riferisce normalmente ad un percorso o ad una directory concreta (https://www.sistrix.it/chiedi-a-sistrix/) o ad un file (file:///C:/Users/Downloads/Analisi-SEO-con-lindice-di-visibilita.pdf).

Per maggiori informazioni su questo tema ti consigliamo di leggere il nostro articolo: “Qual è la differenza tra URL, dominio, sottodominio, nome host ecc.?

Fattori di Ranking di Google

Quando si parla di ricerca di Google e di algoritmo, esistono una serie di fattori che influenzano la formazione e l’estrazione dei risultati di ricerca. È utile quindi cercare una fonte d’informazioni sull’argomento che si riveli affidabile, in quanto circolano numerosi voci false.

La cosa migliore è informarsi direttamente su Google riguardo a tali fattori di posizionamento: il nostro consiglio è di leggere “La guida introduttiva all’ottimizzazione dei motori di ricerca”.

“La guida introduttiva all’ottimizzazione dei motori di ricerca”

Al suo interno troverai anche informazioni relative ai punti precedenti.

Google come fonte di successo nella SEO

Per una SEO di successo e a lungo termine ci si dovrebbe basare non solo su La guida introduttiva all’ottimizzazione dei motori di ricerca,  ma anche sulle Istruzioni per i Webmaster e sulle Search Quality Evaluator Guidelines. In questa sezione troverai suggerimenti utili riguardo ai motori di ricerca e al loro funzionamento.

Diamo un’occhiata alle Istruzioni per Webmaster. Quali criteri cita Google? Di seguito ne troverai un riassunto:

Aiuta Google a trovare le tue pagine

  • Crea dei link per tutte le pagine del sito
  • Utilizza una Sitemap
  • Limita la quantità di link su una pagina
  • Utilizza l’HTTP-Header If-Modified-Since
  • Gestisci bene il Crawling-Budget (robots.txt)
  • Invia il tuo sito a Google

Aiuta Google a comprendere le tue pagine

  • Crea un sito utile e informativo
  • Pensa alle intenzioni di ricerca del tuo gruppo-target e includile nel tuo sito
  • Progetta il sito con una chiara gerarchia delle pagine
  • Fai in modo che i link e le pagine siano scansionabili
  • Fai in modo che gli asset del sito siano scansionabili (ad esempio i file CSS e JavaScript)
  • Evita i Session ID e i parametri URL per la scansione dei bot
  • Evita la scansione dei link pubblicitari (con l’aiuto del robots.txt o del rel=”nofollow”)

Semplifica l’utilizzo delle pagine per i visitatori

  • Rimanda tutti i link a pagine web pubblicate
  • Ottimizza i tempi di caricamento del sito
  • Rendi il sito compatibile per dispositivi di ogni tipo
  • Fai in modo che il sito sia visualizzabile nei vari browser
  • Crea un sito “privo di barriere” (adatto anche ad utenti ipovedenti)

Principi base delle norme sulla qualità

  • Crea il tuo sito per gli utenti (non per i motori di ricerca)
  • Non ingannare gli utenti (Cloaking)
  • Evita di manipolare il posizionamento del tuo sito nei motori di ricerca
  • Crea un sito originale

Evita le seguenti tecniche

  • Partecipazione a schemi di link
  • Cloaking
  • Pagine Doorway
  • Link nascosti
  • Appropriazione di contenuti
  • (…)

E per quanto riguarda le “Search Quality Rating Guidelines”?

In sostanza si parla di quali criteri Google e i suoi Quality Rater utilizzano per valutare la qualità di un sito web. I SEO, i Webmaster e i responsabili marketing possono venire a conoscenza di cosa determina la buona qualità di un sito secondo i motori di ricerca, grazie a questo documento di 160 pagine. Il PDF completo lo trovi qui.

Glossario

Nella SEO vengono utilizzati numerosi termini specialistici. Per fare in modo che tu possa avere una visione d’insieme, qui troverai una lista dei concetti più importanti e la loro definizione.

Attributo-alt: si tratta di una denominazione alternativa per un’immagine che permette a Google di “comprenderla”. In questa sezione dovrebbero essere inserite le keyword più importanti e una descrizione chiara dell’immagine.

Anchor Text: la denominazione di un link si chiama Anchor Text o testo di link. In pratica si tratta del testo visibile e cliccabile di un link.

Backlink: si tratta di un rimando da un dominio ad un altro. Gli utenti possono cliccare su questo link per raggiungere il dominio “linkato”. I backlink sono un fattore di Ranking determinante per Google.

Bounce Rate: questo valore, chiamato anche “Frequenza di rimbalzo”, mostra quanto spesso un utente ha abbandonato una specifica pagina senza aver visitato una sottopagina.

Canonical Tag: grazie al Tag Canonical è possibile definire uno specifico URL. Nel caso esistano più URL con lo stesso contenuto, il Tag Canonical indicherà qual è quello standard, in modo che le copie vengano ignorate e non si creino problematiche legate ai contenuti duplicati. Consiglio: i casi in cui conviene utilizzare il Tag Canonical sono limitati, si tratta più che altro di un’ “ultima spiaggia”, da utilizzare quando tutti gli altri metodi si sono rivelati inefficienti.

Conversione: la conversione èun concetto del Web Marketing che indica il compimento di un’azione desiderata, come, ad esempio, un acquisto, un download o l’invio di una candidatura.

Contenuti duplicati: se gli stessi contenuti si trovano su pagine diverse si parla di contenuti duplicati o di “Duplicate Content”. Questi contenuti sarebbero preferibilmente da evitare. Infatti, i contenuti di una pagina dovrebbero sempre essere raggiungibili da un unico URL, altrimenti Google non saprà quale URL dovrebbe rientrare nei Ranking e ottenere segnali positivi.

Crawler: software automatizzati che scansionano le pagine del web, richiamandole ed indicizzandole.

Crawling: il processo secondo cui vengono cercate pagine web nuove o attuali. Google segue i link, legge le Sitemap e utilizza molti altri metodi per trovare gli URL: il suo scopo è di scansionare il web alla ricerca di nuove pagine per, all’occorrenza, indicizzarle.

Featured Snippet: si tratta di un formato che offre una risposta diretta ad una query dell’utente. Un Featured Snippet è formato da un Title Tag, un URL e una risposta alla query, e può apparire in formato testo, lista, tabella o video.

Attributo follow: con il Tag follow si comunica al motore di ricerca di seguire uno o più link di una pagina. La pagina linkata sarà quindi scansionata da Google e il destinatario del link otterrà Linkjuice dall’emittente del link.

Google PageRank: alla base del PageRank c’è l’algoritmo di Larry Page e Sergei Brin. Esso misura e valuta la reputazione di una pagina a seconda della quantità dei link in entrata, ed è il fondamento dell’algoritmo per il posizionamento delle pagine nei risultati di ricerca. Il PageRank ha un punteggio da zero a dieci ed è ancora utilizzato da Google, ma non più comunicato all’esterno.

Googlebot: il nome generico del crawler di Google. Googlebot scansiona perennemente il web.

Codice di stato HTTP: un codice di stato HTTP viene inviato come risposta da un Server ad ogni richiesta HTTP. Il protocollo di comunicazione più sicuro per lo scambio dei dati in internet è sempre HTTPS. Il Server può comunicare codici diversi, come, ad esempio, 200, 3xx, 4xx o 5xx.

Attributo hreflang: grazie all’attributo hreflang ci si può assicurare che Google comprenda correttamente la posizione geografica del sito e quindi che metta a disposizione dell’utente un URL regionale o dei contenuti nella lingua corrispondente.

Indice: tutti i siti web conosciuti da Google sono salvati nel suo Indice. Per ogni pagina saranno descritti il contenuto e la locazione di memoria (URL). Si parla di “indicizzare” quando Google richiama una pagina, la legge e l’aggiunge all’Indice: “Oggi Google ha indicizzato numerose pagine del mio sito.”

JavaScript: Javascript è un linguaggio di scripting grazie al quale è possibile configurare e personalizzare il proprio sito, ad esempio inserendovi un carosello d’immagini o dei contenuti generati automaticamente.

Meta Description: nel Meta-Tag “description” sono riassunti tutti gli argomenti trattati nella pagina in questione, destinati a Google e agli altri motori di ricerca. Il titolo di una pagina può essere formato da singole parole o da una frase, mentre il Meta-Tag “description” di una pagina può contenere da un paio di frasi a un breve testo. Google Search Console offre un articolo molto pratico su come migliorare le pagine HTML, in cui tratta di Meta-Tag “description” eccessivamente corte, lunghe o duplicate troppo spesso. Le stesse informazioni sono anche disponibili per il Tag <title>. Proprio come il Tag <title>, anche il la Meta Description rientra negli elementi <head> del documento HTML.

Meta-Tag: grazie ai Meta-Tag i Webmaster possono offrire maggiori informazioni ai motori di ricerca per quanto concerne i propri siti. I Meta-Tag possono essere usati per fornire ai Clients maggiori informazioni. Ogni sistema elabora solo i Meta-Tag noti, ignorando quelli sconosciuti. I Meta-Tag sono posizionati nell’elemento <head> del documento HTML.

Mobile-Friendly: si tratta della fruibilità di una pagina su un dispositivo mobile, che deve basarsi su un’ottimizzazione del sito web per gli Smartphone.

Attributo nofollow: tramite il Tag nofollow viene comunicato al motore di ricerca di non seguire uno o più link di una pagina, e quindi di non scansionare la pagina linkata. Il valore nofollow impedirà anche la trasmissione del PageRank della pagina linkata, per cui non bisognerebbe mai utilizzarlo per i link interni.

Valore noindex: attraverso il valore Meta-Robots “noindex” il motore di ricerca saprà che la pagina in questione non deve essere inserita nell’Indice di Google. L’indicizzazione delle pagine (URL) può quindi essere influenzata attivamente dal Webmaster.

Robots.txt: un robots.txt è un file di testo memorizzato nella directory del sito, in cui sono indicate quelle parti del sito a cui i Crawler dei motori di ricerca non devono avere accesso. Questo file utilizza il protocollo di esclusione robot, un protocollo con un insieme di comandi utilizzabili per indicare l’accesso al sito in base alla sezione e a specifici tipi di Crawler, come mobile o desktop.

SERP: il termine SERP, o Search Engine Result Page, indica una pagina dei risultati di ricerca di Google. Essa riporta i risultati di ricerca in base ad una specifica query (keyword) per un dato motore di ricerca (Google). Normalmente ogni SERP è formata da 10 risultati organici o naturali, a da 3 a 5 annunci a pagamento.

SERP-Features: con il termine “SERP-Features” all’interno del Toolbox vengono indicate le diverse forme di Snippet che possono emergere dalle pagine di risultato di Google, ad esempio le integrazioni immagini, gli annunci a pagamento, Google News, i Knowledge Graph e le integrazioni di Maps.

SEO: quell’insieme di pratiche relative al miglioramento dell’efficienza di un sito web, basate sull’aumento dei visitatori provenienti dai risultati organici dei motori di ricerca.

TLD: la sigla TLD sta per Top Level Domain, o dominio di primo livello. Si tratta di una parte fondamentale di un URL e si trova alla fine di esso, come www.sistrix.de, www.sistrix.com, www.sistrix.es, www.sistrix.it ecc. I diversi TLD possiedono significati differenti: ad esempio le abbreviazioni .de, .es e .it riguardano domini di primo livello nazionali.

Title Tag: il Title Tag presenta il titolo di un URL ed è mostrato tra i tag del browser. Nella maggior parte dei casi Google mostra il Title Tag anche come intestazione di un risultato nelle pagine dei risultati di ricerca (SERP). Il contenuto dell’elemento titolo di una pagina (URL) è un fattore di Ranking fondamentale e dovrebbe quindi essere sempre specificato.

Reindirizzamento 301: il reindirizzamento 301 riguarda il codice di stato HTTP “301 Moved Permanently”. Questo significa che il contenuto di un URL è stato spostato definitivamente e si trova sotto un altro (nuovo) URL.

Reindirizzamento 302: il reindirizzamento 302 riguarda il codice di stato HTTP “302 Moved Temporary”. Questo significa che il contenuto di un URL è stato temporaneamente spostato e si trova sotto un altro (nuovo) URL.

Ulteriori approfondimenti

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26.08.2021