Quando si parla di SEO, spesso ci concentriamo su come risolvere problemi: penalizzazioni, contenuti che non si posizionano, errori tecnici. Ma oggi parliamo di qualcosa che penso sia ancora più sfidante e appassionante: cosa succede quando le cose vanno bene?
Nel momento in cui scrivo sto partendo per una vacanza, ma in realtà anche se meritata, non è questo il momento in cui bisogna sedersi (o partire per un’isola sperduta).
Questa fase in cui le cose vanno bene è molto interessante e allo stesso tempo ambiziosa: bisogna cercare nuove opportunità senza stravolgere ciò che funziona. È una SEO più strategica, che lavora di fino perché bisogna fare la differenza senza strafare.
Partire da ciò che si presidia
Per questo studio userò il sito di un cliente, ma cercherò di ragionare come se fosse un progetto sconosciuto. Trattare anche i propri siti più cari come estranei è un approccio utilissimo perché dobbiamo ragionare con la mente libera e senza pregiudizi.
Nella Panoramica di SISTRIX, il primo passaggio che possiamo fare è andare nella sezione Top URL/directory e osservare la situazione:

Questo ci può dare subito un’idea di quali sezioni del sito stanno ottenendo risultati migliori in termini di visibilità.
Se il progetto è il nostro e si è lavorato bene dall’inizio, è possibile che già da questo passaggio si possano individuare dei cluster tematici che ci fanno capire gli argomenti principali del sito, per cosa è ben posizionato e dove potrebbe migliorare.
Nel caso in analisi, la sezione “itinerari”, seguita dalle “offerte” generiche e “offerte spa” sono le migliori, con a seguito la sezione “centro benessere”.
Teniamo da parte questa informazione.
Spostiamoci nella sezione Keyword di SISTRIX e, prima di entrare nel pieno del lavoro, facciamo un export delle keyword già posizionate. Se sono tante, possiamo procedere con un campione ridotto, per esempio filtrando la posizione compresa tra 1-30 (le prime 3 pagine dei risultati di Google)
A cosa ci serve? Anche se conosciamo il sito come le nostre tasche, dare una lettura “esterna” dei suoi posizionamenti può aprirci nuove prospettive.
Facciamo un passaggio su DeepSeek (o sull’AI con cui vi trovate meglio) e analizziamo il dataset di SISTRIX con un buon prompt per avere una suddivisione per cluster tematici con intento associato (nota: l’export di SISTRIX già ci mette a disposizione per ogni chiave anche l’intento).
Si tratta in questo caso di un’analisi qualitativa, non ci serve clusterizzare in maniera raffinata tutte le keyword, ma vogliamo capire se ci sono corrispondenze con le directory meglio posizionate e se ci sono delle opportunità.
Ed ecco la clusterizzazione tematica che ho reso più leggibile trasformandola in forma visuale:

Partendo dai dati esistenti, diamo senso al posizionamento attuale e, incrociando la visione strutturale (architettura del sito) con quella semantica e per intento, possiamo capire per quali topic abbiamo autorevolezza e una visibilità buona ma che potrebbe migliorare.
In che modo? Facciamo degli esempi.
Abbiamo visto un cluster tematico molto forte su turismo e attrazioni locali, sappiamo che questo coincide con la directory “itinerari” presentata all’inizio: si tratta di keyword ad alto volume di traffico, distribuite su più pagine. Se non l’abbiamo già fatto, potremmo pensare di dedicare una pillar page a questo tema che possa fare da hub ai contenuti di questo cluster.
Al tempo stesso possiamo individuare dei cluster dispersi oppure cluster piccoli e strategici: per esempio le offerte stagionali potrebbero farci ragionare su come sono organizzate le offerte al momento e pensare a una pagina che orienti tra le varie tipologie di offerte.
Far crescere ciò che è già a buon punto
Per rendere questa analisi ancora più specifica, possiamo tornare alla sezione Keyword di SISTRIX e applicare di nuovo il filtro Posizione (11-20) per trovare in particolare quelle ricerche per le quali abbiamo già un piede nella prima pagina delle SERP, ma non dominiamo ancora la scena.

Qui bisogna affiancare a SISTRIX un altro strumento potentissimo: il nostro ragionamento, man mano che individuiamo opportunità interessanti:
- Valutiamo se la pagina posizionata è giusta per l’intento. A volte si è in posizione non top perché si sta “forzando” una pagina che non è l’ideale: se la keyword è transazionale (intento Do per SISTRIX) ma la pagina è informativa (o viceversa) possiamo adattarla con sezioni mirate oppure creare una nuova pagina più centrata sull’intento.
- Lavoriamo sul potenziamento della pagina già esistente: aggiorniamo il contenuto se è datato, aggiungiamo valore (per esempio integrando con FAQ, esempi, approfondimenti), riscriviamo i metatag con un angolo più vicino all’intento, miglioriamo i segnali E-E-A-T, per esempio con recensioni, foto originali, informazioni sull’autore, dati strutturati e rafforziamo il linking interno.
- Sempre meglio ragionare a livello di cluster che di singola keyword individuando le keyword correlate semanticamente (long tail, sinonimi, varianti).
- Se individuiamo una pagina che può migliorare ed essere portata in top 10 per alcune ricerche, vale la pena anche analizzare direttamente la pagina cliccando sul link e individuando tutte le keyword che quella pagina posiziona e filtrando la posizione 11-20, così da avere subito il quadro di ricerche su cui potremmo lavorare.

Questo tipo di analisi è una miniera di opportunità e richiede tempo e concentrazione perché partendo da una lista keyword possiamo arrivare a un livello molto strategico.
A volte questa analisi può diventare anche uno spunto utile per il business, oltre il sito web.
Faccio un esempio. Il sito presenta un andamento di crescita e un posizionamento interessante per la ricerca specifica “cena romantica in umbria”.
La struttura non ha un servizio del genere, eppure ha delle suite romantiche, un ristorante, una terrazza con vista panoramica: potrebbe essere un’indicazione perfetta per suggerire al cliente di integrare un servizio specifico con un pacchetto dedicato alle coppie.
Questa è una delle cose che amo di più della SEO e ne dimostra il suo ruolo strategico fondamentale al di là del ranking in un motore di ricerca.
Intercettare le keyword in crescita spontanea
Un’altra cosa interessante da fare in questa fase è individuare le keyword che stanno crescendo spontaneamente, anche senza azioni dirette da parte nostra.
Per farlo possiamo usare la sezione Cambiamenti di ranking di SISTRIX, dove possiamo vedere le keyword che hanno guadagnato posizioni negli ultimi mesi. Questo dato può essere soggetto a variazioni anche frequenti, ma si tratta di un buono spunto su contenuti che Google sta iniziando a considerare rilevanti, sono come piccole onde che stanno arrivando a riva: se si intercettano in tempo, si possono cavalcare.

Fatta la nostra selezione di buone keyword possiamo procedere come prima:
- Ottimizzare meglio il contenuto (titolo, H1, struttura, approfondimenti, link interni)
- Inserire nuove sezioni se notiamo che manca qualcosa
- Aggiungere un paragrafo dedicato alla keyword in crescita
- Valutare se conviene creare una pagina autonoma (se l’intento è diverso)
Questo tipo di intervento è particolarmente utile per mantenere e consolidare la visibilità, lavorando in modo sottile ma mirato.
In tutte le fasi è sempre buona cosa osservare anche le SERP e con SISTRIX da questo elenco, cliccando sul simbolo dell’occhio, possiamo avere una panoramica sia sull’intento di ricerca che sulla SERP. Poi consiglio sempre di aprire anche Google per vedere con i propri occhi com’è composta la pagina dei risultati e quali sono gli elementi in gioco.

Rafforzare i cluster deboli
Una volta visti i cluster tematici più rilevanti, possiamo rivolgerci a quelli di interesse strategico che però sono più deboli.
Vediamo un esempio pratico. Abbiamo già individuato in fase iniziale che la sezione “centro benessere” è importante a livello tematico (lo dice anche il cluster 2 di DeepSeek) ma non ha le stesse performance di altre directory. Questo è un segnale: Google ci “vede”, ma non abbastanza.
Eppure il tema ricorre in molte keyword del nostro cluster e ha una certa rilevanza a livello commerciale per il cliente.
Quindi cosa si può fare?
Intanto si parte sempre da una domanda semplice: esiste una pagina madre che fa da punto di riferimento per tutto ciò che riguarda il centro benessere? Se non c’è, è il momento di crearla. Se c’è, va rafforzata.
Parallelamente torniamo al dataset di keyword estratte da SISTRIX e filtriamo quelle in posizione 11–20 legate al tema benessere: sono proprio quelle da potenziare.
- Segmentiamo per intento (notiamo che la maggior parte sono di tipo transazionale)
- Valutiamo se aggiungere nuove sezioni nella pagina principale o se creare contenuti satellite collegati che possono essere articoli per coprire le ricerche con intento informativo o misto, oppure valutiamo se creare una mini architettura interna, con sottopagine tipo:
/centro-benessere/massaggi/
/centro-benessere/spa-privata/
/centro-benessere/trattamenti-viso/ - Ricordiamoci di lavorare bene con il linking interno in modo da rafforzare anche i collegamenti da altre pagine strategiche.
Lavorare sul rafforzamento di un cluster non significa solo scrivere di più, ma dare un senso editoriale e strutturale ai contenuti, con l’obiettivo di diventare con il nostro sito un riferimento autorevole su un tema.
Quando un sito cresce bene, è facile pensare che basti continuare così (o andarsene in vacanza!). Ma è proprio in questa fase che serve uno sguardo più attento e strategico.
La SEO avanzata non è solo ottimizzare: è osservare cosa ci dicono i dati, trovare opportunità nascoste e trasformarle in leve di crescita reale.
E in fondo, è anche questo che rende il lavoro della SEO legata alla content strategy così stimolante.