Fiducia contro esperienza dell’utente: la migrazione di AppAnnie.com a Data.ai

App Annie, un’azienda che offre dati ed analisi su app per Smartphone, ha cambiato nome in data.ai per focalizzarsi sul tema “Unified Data AI”. Fortunatamente, dietro a questo cambiamento, c’è molto di più delle solite frasi fatte.

La migrazione di appannie.com a data.ai mostra uno sviluppo interessante in prospettiva SEO: prima l’Indice di Visibilità del nuovo dominio sale ben sopra a quello del precedente, per poi ricadere. Come mai?

Indice di Visibilità di data.ai e di appannie.com

Una delle leve più forti per i ranking di Google è la fiducia. Ma come fa Google ad essere certo che i contenuti di un sito siano di buona qualità e corretti, nonché che rimarranno tali?

La fiducia viene misurata da Google (anche) grazie ai link: quanti e soprattutto quali link riceve il dominio? Grazie ad un ottimo lavoro di PR, appannie.com ha accumulato nel tempo link da 26.568 domini differenti, tra cui wikipedia.org, amazon.com e numerosi siti di media.

Panoramica link di appannie.com

Questi link sono anche stati correttamente reindirizzati al nuovo dominio tramite Redirect 301, per cui data.ai ha cominciato il suo percorso con una spinta enorme.

L’algoritmo di Google ha trasformato velocemente questa fiducia in ranking: solo in Italia, il 28 marzo 2022, il dominio si posizionava per ben 31.834 keyword, tra cui chiavi di brand relative ad app, con traffico molto forte.

Ranking di data.ai il 28 marzo 2022

Data.ai offre informazioni generate automaticamente su praticamente qualsiasi app disponibile sul mercato. Una directory specificamente italiana non esiste, ma il dominio si posiziona comunque con 33.112 URL su Google.it.

Come abbiamo già anticipato, esso sta però perdendo visibilità: i ranking ottenuti grazie alla fiducia dei link non resistono a lungo termine senza i visitatori.

Chi cerca un brand conosciuto vuole raggiungere specificamente quello o, al massimo, la pagina di Wikipedia a riguardo, ma di sicuro non un articolo scarno con contenuti generati automaticamente.

Per molte keyword si nota come Google abbia provato a posizionare più URL, per poi capire che i contenuti non soddisfano l’esperienza dell’utente.

Esempio di url di data.ai

La conseguenza è che il dominio regredirà pian piano nelle SERP, oppure che perderà definitivamente i suoi posizionamenti organici in Top-100. Un ottimo esempio per dimostrare che, senza esperienza dell’utente, non si può guadagnare niente a lungo termine.

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