A partire da giugno 2019 Google ha iniziato a sperimentare l’integrazione Jobs anche nelle pagine dei risultati italiane, superando in pochi mesi la visibilità della maggior parte dei portali di annunci di lavoro. Si tratta quindi di un vero e proprio concorrente per chi si occupa di SEO in questo settore?
Che cos’è Google Jobs?
Come ben sappiamo Google tende sempre più a rispondere alle domande degli utenti direttamente nelle pagine dei risultati, soprattutto se la ricerca avviene da un dispositivo mobile. Dall’anno scorso questo sta succedendo anche per gli annunci di lavoro: di seguito un esempio per la keyword “agenzia lavoro interinale milano”.
Vediamo che l’integrazione funziona come una vera e propria “Metaricerca“, in cui è possibile applicare dei filtri relativamente al settore o alle caratteristiche del lavoro cercato, mentre di default vengono mostrati i tre annunci più rilevanti estrapolati da portali di annunci differenti.
L’integrazione di Google Jobs occupa un posto all’interno della ricerca organica: questo significa che, se quest’ultima è accompagnata da un’integrazione di Google Maps, i posti disponibili per i risultati organici saranno otto.
Se per altri Paesi europei come il Regno Unito, la Germania e la Spagna Google Jobs era già perfettamente attivo a partire da fine maggio 2019, in Italia i primi effetti sono stati registrati a partire da metà giugno 2019.
Le keyword interessate
All’interno del Toolbox SISTRIX è possibile monitorare questo tipo d’integrazione in quanto essa, proprio perché occupa lo spazio di un risultato organico all’interno delle pagine di ricerca, viene considerata come un vero e proprio sito, con ranking e visibilità a sé stanti.
Partendo da questo punto di vista, è possibile suddividere le keyword con cui Google Jobs si posiziona in tre gruppi diversi:
- Ricerca di lavoro: quelle più evidenti riguardano naturalmente il settore degli annunci lavorativi, come “annuncio lavoro”, “lavoro milano offerte”, “job canton ticino”, “restauratore cercasi”.
- Mestieri e formazione: altre keyword interessate sono quelle relative al tipo di formazione e di mestiere, quali “lavoro neolaureati”, “tecnico telefonico”, “cercasi educatore professionale”.
- Nomi di aziende: Google riporta questo tipo d’integrazione per i nomi di aziende nel caso rilevi che l’intento dell’utente concerne la ricerca lavorativa, ad esempio “intesa san paolo assunzioni”, “lavoro feltrinelli”, “lavoro zara abbigliamento”.
L’intera lista di keyword è disponibile all’interno del Toolbox SISTRIX.
Visibilità: Google Jobs diventa un concorrente
Come vediamo dalla panoramica delle SERP all’interno del Toolbox, l’integrazione jobs (qui indicata come “Ricerca verticale aggiuntiva”) non solo “spinge” tutti gli altri risultati verso il basso, ma si avvale dei dati strutturati degli altri portali per i propri annunci 1 .
E non è finita qui: cliccando sugli annunci di lavoro proposti nell’integrazione, non si raggiungerà il sito dal quale provengono, bensì una pagina di approfondimento di Google. Non si abbandona quindi il motore di ricerca, a meno che non si effettui un terzo click.
La domanda quindi sorge spontanea: Google Jobs è diventato un concorrente diretto dei siti di annunci di lavoro?
Questa settimana abbiamo notato un cambiamento interessante che sembra confermare la risposta: Google Jobs, la cui visibilità era tendenzialmente rimasta stabile negli ultimi mesi, è improvvisamente crollato nelle pagine dei risultati, perdendo il 90% della sua visibilità.
Allo stesso tempo i maggiori siti di annunci di lavoro hanno aumentato la propria visibilità online. Lo vediamo nel grafico precedente, che mostra il confronto tra la visibilità nelle pagine dei risultati desktop di Google Jobs e alcuni dei maggiori domini nel settore: indeed.com (linea rossa), infojobs.it (linea verde), jobbydoo.it (linea gialla) e manpower.it (linea marrone).
A partire dal 30 giugno (linea grigia) la visibilità di questi siti è improvvisamente aumentata.
Questo fenomeno si nota in modo ancora più marcato nella visibilità mobile, dove generalmente questo tipo d’integrazione viene mostrata più frequentemente.
Google Jobs in ritirata?
Tra il 29 giugno e il 6 luglio 2020 l’integrazione Google Jobs ha perso circa 1.500 keyword su mobile secondo il nostro database. Naturalmente si tratta di posizionamenti preziosi, essendo tutti nella prima pagina di Google e tendenzialmente in pole position.
Lo si vede bene anche dal confronto delle SERP (in questo caso delle prime 10 posizioni) per la keyword “addetti check in” tra l’8 giugno e il 6 luglio 2020, dove tutti i siti di lavoro sono saliti di una o più posizioni.
Conclusione
È poco probabile che Google Jobs sia sparito del tutto: sappiamo infatti che Google sperimenta volentieri nelle pagine dei risultati, e non è la prima volta che questa integrazione viene disattivata, per poi riapparire la settimana successiva.
Quello che è interessante notare è la sua diretta influenza sui siti posizionati organicamente: se, da una parte, potrebbe sembrare positivo che il proprio sito compaia in questa integrazione, bisogna ricordare che l’utente deve effettuare ben tre click per raggiungere il sito corrispondente. È quindi molto probabile che si fermi alla schermata di Google e navighi utilizzando la metaricerca già disponibile nelle SERP.
Questo rende Google Jobs un diretto concorrente dei portali di annunci di lavoro.
In realtà si potrebbe dire che in Italia siamo ancora fortunati: negli altri Paesi europei, come la Germania (qui sopra), la visibilità di Google Jobs ha superato quella di tutti gli altri domini del settore non appena è stato introdotto nelle SERP.
Nelle SERP italiane (qui sopra) l’introduzione è stata invece più graduale, anche se solo indeed.com è per ora riuscito a mantenere una visibilità maggiore. Sarà interessante vederne lo sviluppo in futuro.