Ricerca AI: Google AI, Chatbot e nuovi motori di ricerca in sintesi

Grazie all’AI la ricerca sta cambiando come non succedeva da tempo, e sicuramente tra pochi anni sarà molto diversa da oggi. In questa pagina vedremo insieme quali sono le ripercussioni per la SEO, come possiamo misurare la visibilità utilizzando approcci differenti e quali step è utile seguire ora.

Google AI

AI Overview e AI Mode

Con le AI Overview Google ha inaugurato una nuova fase della ricerca. Invece della classica lista formata dai “dieci link blu”, sempre più query di ricerca mostrano box di risposta generati automaticamente, che aggregano contenuti da diverse fonti e si posizionano al di sopra dei risultati organici. La visibilità non deriva quindi più esclusivamente dai ranking, ma anche dalle menzioni all’interno di queste risposte AI.

Parallelamente, Google sta spingendo l’AI Mode, una modalità di ricerca orientata al dialogo e basata su Gemini. Questa modalità combina l’indice di Google con l’interfaccia di una chat e fornisce risposte in formato conversazionale. Il rollout è stato esteso a oltre 180 Paesi. Internamente, Google sta comunque già ponendo le basi per integrare l’AI Mode nella ricerca standard a lungo termine.

L’incontro tra ricerca web e Language Model

Motori di ricerca AI

Accanto a Google, si sono affermati sistemi di ricerca AI autonomi: in primis Perplexity e la ricerca web di ChatGPT. Entrambi utilizzano indici web esistenti, solitamente Bing, e li combinano con un modello linguistico. Gli utenti non ricevono una lista di risultati, bensì una risposta formulata direttamente in un’interfaccia di chat, spesso con riferimenti alle fonti e la possibilità di fare domande successive.

La differenza centrale rispetto ai chatbot statici è che ogni risposta si basa su una ricerca web attuale e non solo sulla conoscenza del modello addestrato. La visibilità non si ottiene più tramite ranking fissi, ma in base al fatto che un dominio venga menzionato o collegato in queste risposte. Pertanto, i sistemi assomigliano alle AI Overview di Google, ma operano al di fuori del suo cosmo e forniscono risultati più dinamici.

SEO nell’era di ChatGPT & Co.

Chatbot AI

I Chatbot AI come ChatGPT si sono affermati in brevissimo tempo come fonti d’informazione. Non offrono più solo risposte a e-mail o traduzioni, ma anche a domande di conoscenza. ChatGPT è ora uno dei siti web più utilizzati a livello globale. A differenza dei motori di ricerca classici, i Chatbot forniscono risposte dirette sotto forma di dialogo, spesso senza fonti riconoscibili.

I contenuti provengono prevalentemente dalle conoscenze interne del modello addestrato e vengono raramente integrati dai risultati nel web. Una vera e propria ricerca live per rispondere ad un Prompt non avviene spesso. La visibilità non si ottiene quindi solo tramite ranking e click, ma dipende dalla menzione del brand nelle risposte AI. I contenuti devono essere leggibili dalle macchine, precisi e chiaramente attribuibili. Chi vuole capire come vengono utilizzate le informazioni dai Chatbot deve osservare le loro risposte e ottimizzare in modo mirato, prima che la visibilità vada persa.

Analizza AI/Chatbot con SISTRIX

Sempre più query di ricerca avvengono al di fuori della classica ricerca su Google. Scopri subito se i sistemi AI più importanti menzionano il tuo brand o i tuoi concorrenti.

Cosa cambia per la SEO

L’AI sta cambiando la SEO in modo misurabile. La visibilità non deriva più solo dai ranking su Google, ma anche dalle menzioni nei Chatbot come ChatGPT o Gemini. Pertanto, contenuti strutturati e completi che possano servire da fonte sono più importanti che mai. È cruciale che un brand compaia nei sistemi AI nel giusto contesto. Chi continua a orientarsi solo ai risultati di ricerca classici perde visibilità a favore dei concorrenti. SISTRIX mostra, basandosi sull’analisi di brand, fonti e prompt di successo, cosa fare ora.

Domande frequenti

Come si stanno sviluppando attualmente i sistemi AI e il mercato?

A causa degli attuali sviluppi dell'intelligenza artificiale il mercato si è fatto molto movimentato. Allo stato attuale, si presume che l'approccio dell'AI Mode prevarrà a medio termine. L'AI generativa non sostituirà però completamente la classica ricerca web a breve termine, bensì guadagnerà importanza come pilastro aggiuntivo e rilevante per l'acquisizione d'informazioni. Il settore si sta sviluppando rapidamente ed è molto probabile che la realtà tra sei o dodici mesi sarà notevolmente diversa da quella odierna.

Quali sono i quattro pilastri della “Ricerca AI” osservati sul mercato?

In generale, il settore della "Ricerca AI" è suddiviso in quattro pilastri, gestiti da protagonisti diversi:

  • AI Overview: questi elementi AI sono i più vicini alle note SERP.
  • AI Mode: recentemente introdotto anche in Italia e in via di sviluppo.
  • Motori di ricerca AI (come Perplexity e ChatGPT con ricerca web): gli utenti inseriscono i propri Prompt, che vengono poi interrogati regolarmente per creare analisi basate su di essi.
  • Chatbot AI (come Google Gemini o ChatGPT): qui si lavora con quantità molto grandi di Prompt.
Perché i brand che sono anche termini generici hanno difficoltà ad essere riconosciuti correttamente dai Chatbot?

I Chatbot AI funzionano usando le entità. Entità ambigue come "Meteo" o "Corriere" hanno vita difficile nel mondo dei Chatbot: la mancanza di chiarezza dei domini nelle SERP classiche è uno svantaggio nel mondo dei Chatbot. Mentre per i brand molto grandi (come i giornali) l'AI riesce solitamente a distinguere tra entità generali e brand, questo spesso non funziona per i marchi più piccoli.

Quanto sono affidabili le risposte dei modelli AI?

Le risposte dei modelli AI non sono sempre identiche: siccome non lavorano in modo deterministico, la formulazione e i dettagli possono variare leggermente ad ogni domanda. Soprattutto con ChatGPT, questo comportamento si manifesta in modo talvolta imprevedibile e le risposte appaiono a volte scostanti o incoerenti, anche se la richiesta rimane la stessa.

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