Era da tempo che la ricerca sul web non cambiava così rapidamente e radicalmente: l’intelligenza artificiale (AI) è la forza trainante che sta ridefinendo il settore. Anche se la trasformazione è ancora in pieno svolgimento, una cosa è già chiara: tra tre anni, la ricerca sarà fondamentalmente diversa da oggi.
Questo articolo spiega i vari approcci, prodotti e metodi della ricerca supportata dall’intelligenza artificiale. Ti mostreremo cosa può essere misurato attualmente in modo significativo e dove invece ci sono ancora delle lacune nell’analisi dei dati.
Google: il leader di mercato in transizione
Come leader indiscusso del mercato, l’improvviso successo di ChatGPT è stato sicuramente una sorpresa per Google. Dopo una breve fase di orientamento, tuttavia, l’azienda ha ripreso quota e sta sfruttando la sua enorme forza nella ricerca sull’intelligenza artificiale per difendere il suo podio. Google sta perseguendo due approcci centrali nella ricerca tradizionale sul web: le AI Overview e l’AI Mode.
AI Overview
Le AI Overview sono il primo passo di Google verso l’integrazione delle funzionalità AI direttamente nelle pagine dei risultati di ricerca. Grazie a questa integrazione diretta, sono attualmente la funzione AI più utilizzata nella ricerca sul web.
Come funzionano? In termini di contenuto, le AI Overview sono simili ai noti “Featured Snippet”. L’obiettivo è rispondere a semplici domande degli utenti direttamente nella pagina dei risultati, ma, mentre i Featured Snippet si basano solitamente su un singolo sito come fonte, le AI Overview attingono informazioni da numerosi risultati di ricerca organici ben posizionati. L’intelligenza artificiale di Google riassume questi contenuti e li riformula come singola risposta.
Attualmente (luglio 2025) Google mostra le AI Overview per circa il 12% delle query di ricerca in Italia. È molto probabile che questa percentuale continuerà ad aumentare in futuro.

La sfida della misurazione: su Google Search Console (GSC), le impressioni e i click delle AI Overview non vengono riportati separatamente, bensì inclusi nei dati generali relativi alle prestazioni del sito. Ciò comporta quindi una certa confusione:
- Le impressioni aumentano perché i tuoi URL vengono citati come fonte nelle AI Overview,
- Ma i click diminuiscono perché la risposta appare nella SERP e gli utenti non devono più cliccare sul tuo sito.
La soluzione con SISTRIX: le nostre funzionalità ti permettono di colmare questa lacuna. Tracciamo infatti esattamente le keyword dove vengono mostrate le AI Overview e i siti citati al loro interno come fonti. In questo modo potrai analizzare:
- Per quali delle tue keyword viene mostrata un’AI Overview?
- Il tuo sito viene utilizzato come fonte nell’AI Overview?
- Il tuo contenuto offre informazioni sufficientemente uniche per distinguersi dalle altre fonti e giustificare i click?
Per aumentare le possibilità di rientrare nelle fonti delle IA Overview, concentrati su contenuti chiari, basati sui fatti e ben strutturati. Utilizza schemi di domande e risposte, elenchi chiari e definizioni precise, poiché l’IA è in grado di elaborare facilmente tali formati. Trovi maggiori informazioni sulle funzionalità di SISTRIX in questo changelog: AI Overview su SISTRIX.
AI Mode
Alla conferenza I/O del 2024, Google ha annunciato il lancio dell’AI Mode negli Stati Uniti. Attualmente questa funzionalità appare come scheda separata accanto alla ricerca web classica e combina la forza di dialogo di un Chatbot (come Gemini) con l’intero indice web di Google.
Sebbene l’AI Mode sia attualmente disponibile solo negli Stati Uniti, è probabile che in futuro venga introdotta anche in altri Paesi, tra cui l’Italia. Al momento il suo utilizzo è ancora facoltativo, quindi gli utenti che ne usufruiscono sono ancora relativamente pochi. Tuttavia, Google sta pensando di rendere l’AI Mode la nuova ricerca standard, quindi conviene abituarsi già da subito ad usarlo.
La sfida della misurazione: come per le AI Overview, anche qui c’è un problema di trasparenza. Le impressioni e i click dell’AI Mode sono inclusi nei dati generali di Google Search Console senza alcuna distinzione, né analisi separata.
La soluzione con SISTRIX: stiamo lavorando con impegno per integrare l’AI Mode nel nostro prodotto, in modo che tu possa presto usufruirne per le tue analisi.
Motori di ricerca AI
Nel frattempo che Google ha adattato la sua strategia, sono nati diversi nuovi motori di ricerca specializzati nell’IA: tra i più noti troviamo Perplexity e ChatGPT (attivando la funzione di ricerca sul web).
Come funzionano? Questi servizi uniscono essenzialmente due sistemi:
- Un indice di ricerca classico riporta i siti adatti all’argomento inserito;
- Un modello linguistico d’intelligenza artificiale legge e comprende questi contenuti e li utilizza per formulare una risposta completa.
Il concetto è simile a quello delle panoramiche sull’intelligenza artificiale di Google, ma è spesso presentato con un’interfaccia più moderna, basata sul dialogo. È interessante notare che sia Perplexity che ChatGPT utilizzano l’indice di Microsoft Bing per le loro ricerche sul web.
La sfida della misurazione: i risultati di questi motori di ricerca AI sono spesso molto dinamici e fluttuano notevolmente. Ciò è dovuto alla combinazione di due sistemi variabili: i risultati della ricerca sul web cambiano continuamente e l’IA interpreta questi contenuti in modo leggermente diverso per ogni query.
La soluzione con SISTRIX: nel nuovo strumento AI/Chatbot di SISTRIX (attualmente in fase beta, all’interno della voce “Progetti“) è possibile monitorare i risultati di questi motori di ricerca. Ti basta inserire le query di ricerca più importanti (Prompt) e noi le eseguiremo regolarmente per te, preparando un chiaro report di risultati in modo che tu possa monitorare la visibilità del tuo sito in questi nuovi sistemi.
Chatbot
Fin dalla loro introduzione, Chatbot come ChatGPT, Google Gemini e Deepseek hanno goduto di un’enorme popolarità: se inizialmente venivano utilizzati principalmente per comporre e-mail o per traduzioni, ora sempre più spesso gli utenti li adoperano per rispondere a delle domande. Basti pensare che ChatGPT è attualmente uno dei dieci siti più visitati al mondo.
La sfida della misurazione: a differenza delle ricerche su Google, le risposte dei Chatbot raramente citano fonti dirette, per cui non è chiaro da dove provengano le informazioni che riportano. Inoltre, i dati contenuti nei modelli d’intelligenza artificiale sono solitamente statici una volta pubblicati: non esistono aggiornamenti quotidiani come nel caso di Google, bensì solo di ampia portata e irregolari (quando viene reso pubblico un nuovo modello).

La soluzione con SISTRIX: il nostro nuovo tool per AI/Chatbot fa luce nell’oscurità delle risposte dei Chatbot. Analogamente a quanto facciamo per Google o Amazon, interroghiamo un numero enorme di domande tipiche di utenti provenienti dai principali Chatbot e, per ovviare alla mancanza di dettagli sulle fonti, facciamo un ulteriore passo avanti: analizziamo sistematicamente le risposte per individuare le entità. Ciò significa che riconosciamo e contiamo le menzioni di brand, persone, luoghi e prodotti, permettendoti di misurare per la prima volta se e quanto spesso il tuo brand viene citato come entità rilevante dai Chatbot AI più importanti.
Conclusione e prospettive
È nata l’era della ricerca AI, ma la misurabilità è ancora molto frammentata. Ogni piattaforma, che si tratti delle AI Overview di Google, di Perplexity o dei Chatbot veri e propri, richiede un proprio approccio all’analisi.
Per i webmaster e gli esperti SEO ciò significa:
- Capire dove e come il proprio gruppo target cerca informazioni
- Misurare su quali di queste nuove piattaforme è visibile il proprio brand
- Adattare i propri contenuti per essere presenti anche nelle risposte generate dall’intelligenza artificiale
Una cosa è chiara: se vuoi avere successo nella nuova era della ricerca, hai bisogno di dati affidabili. Strumenti come SISTRIX sono essenziali per mantenere una visione d’insieme in questo panorama dinamico e per prendere le giuste decisioni strategiche.