Bankrate.com si posiziona su Google con testi AI

Bankrate.com, un sito finanziario statunitense, pubblica da qualche mese contenuti generati dall’intelligenza artificiale riuscendo effettivamente a posizionarsi su Google. Come potrebbe comportarsi il motore di ricerca in futuro? Si tratta di una strategia raccomandabile anche per altri siti? Vediamolo insieme.

I contenuti generati automaticamente non sono una novità: da diversi anni i contenuti strutturati, come i risultati sportivi o le notizie di borsa, vengono convertiti automaticamente in testi. Dopo il successo di OpenAI con GPT3/ChatGPT, tuttavia, l’argomento ha acquisito un notevole slancio negli ultimi mesi.

Da qualche mese Bankrate.com, un sito finanziario statunitense, pubblica articoli generati da un computer, corretti e controllati da redattori. Almeno così dicono le informazioni sull’autore del sito:

Informazioni sull'autore di Bankrate.com

Una ricerca su Google per questa esatta query ci mostra che da circa 6 mesi a questa parte sono stati pubblicati circa 209 articoli generati automaticamente sul sito:

Ricerca su Google per Bankrate.com

La domandona che tutti i SEO si pongono ora è: questi articoli hanno buoni ranking su Google? Considerando il sito di Bankrate.com attualmente e nella sua specificità possiamo dire: sì, la strategia funziona. Molti degli articoli testati a caso si posizionano in prima pagina per la keyword principale e per molte altre keyword longtail.

Ranking di Bankrate.com

Perché sta funzionando?

Negli ultimi mesi Google è stato sorpreso dai rapidi progressi della tecnologia dell’AI. Le dichiarazioni contraddittorie e le modifiche frenetiche alle linee guida dimostrano che Google al momento non ha una strategia per affrontare il problema.

Bankrate.com sta beneficiando di questa lacuna per posizionarsi con contenuti generati automaticamente senza che Google li valuti in modo diverso rispetto ai contenuti generati dall’uomo. Il fatto che questa strategia stia funzionando in un ambiente come quello delle informazioni finanziarie (un chiaro argomento “Your Money, your Life” e quindi particolarmente importante per il motore di ricerca) dimostra l’impotenza di Google.

Quali opzioni ha Google?

Google può riconoscere i contenuti automatizzati e trattarli in modo diverso dagli altri? Sebbene la questione sia spesso fonte di discussione al momento, per noi è chiaro che Google non può vincere questa guerra e che una distinzione per metodo di creazione non gli risulterebbe neanche utile.

Tuttavia, è probabile che prenda maggiormente in considerazione gli autori in futuro. Se riuscirà a convincerli a garantire la qualità dei contenuti pubblicati con il loro nome, alla fin fine non gli interesserà come sono stati creati.

Articoli correlati