Da più di 10 anni misuriamo la performance SEO dei siti all’interno delle pagine dei risultati. Fin dal principio la nostra priorità è stata di offrire dati della migliore qualità possibile. Questo articolo mostra perché possono però esserci delle anomalie nei ranking e ne spiega il motivo.
I ranking delle singole keyword possono essere differenti dai risultati che gli utenti vedono nei loro browser.
Da tempo il Toolbox SISTRIX valuta una banca dati enorme, che comprende diversi milioni di keyword e miliardi di risultati di ranking, così da rendere la performance SEO di un sito misurabile in modo affidabile.
Questo approccio Big Data è fondamentale per compensare le differenze di misurazione: i dati nella loro totalità offrono infatti una panoramica molto più chiara e azzeccata rispetto ai singoli ranking di una keyword.
I nostri standard relativi alla qualità della misurazione dei dati sono molto alti. Di seguito abbiamo riportato una lista dei motivi più comuni per cui i risultati organici da noi misurati e quelli del browser di un utente potrebbero non coincidere, e in che modo gestiamo tali situazioni.
Google Everflux: SERP in movimento
Il termine “Google Everflux” indica tutte quelle fluttuazioni regolari e durature all’interno delle SERP di Google. Solo nell’anno 2016 Google ha apportato più di 1.600 modifiche dell’algoritmo di ricerca. Senza contare che regolarmente l’Indice di Google si arricchisce o impoverisce di siti, cambiando di continuo i suoi parametri di misurazione.
La conseguenza è un movimento costante dei risultati di ricerca di Google. Tra due richieste distanti pochi minuti l’una dall’altra i posizionamenti organici possono già risultare differenti.
Grazie alla considerazione della performance SEO riassunta nell’Indice di Visibilità e alla raffigurazione di un campione di keyword esteso, i movimenti dei ranking legati al Google Everflux influiscono in modo trascurabile sui dati del Toolbox, compensandoli.
Localizzazione: la posizione fa la differenza
Nella localizzazione dei risultati di ricerca rientra la posizione dell’utente: la query “hotel” a Bonn offre infatti risultati organici completamente differenti rispetto a Berlino.
Nelle SERP di Google la localizzazione è visibile e misurabile: a seconda dell’attinenza locale della ricerca, i risultati organici possono variare molto.
Nel Toolbox SISTRIX misuriamo invece i risultati di ricerca per principio senza localizzazione, per cui le SERP relative alla keyword “hotel” da noi si riferiscono all’intero Paese, non ad una specifica città o località. I risultati organici misurati non localmente offrono quindi una media di tutte le SERP locali. Non è tuttavia possibile confrontarle con le SERP del browser di un utente, che sono invece sottoposte alla localizzazione.
L’Optimizer SISTRIX offre comunque la possibilità di misurare i risultati di ricerca localizzati: per farlo bisognerà semplicemente indicare, oltre al Paese, anche la città, durante l’inserimento delle keyword nel progetto.
Personalizzazione praticamente inesistente
Con “personalizzazione” s’intende il processo per il quale i risultati di ricerca vengono adattati in base alle ricerche svolte precedentemente: Utente A ottiene quindi dei risultati diversi per la stessa ricerca di Utente B.
Lo stesso Google ha spiegato che le SERP vengono interessate da una personalizzazione vera e propria solo raramente. Egli inoltre ha sostenuto che non esiste alcun tipo d’individualizzazione dei risultati di ricerca in base ai profili demografici.
Nelle SERP organiche possiamo effettivamente confermare questa dichiarazione. Esistono dei box aggiuntivi per gli utenti registrati, come i voli futuri o le prenotazioni degli hotel, ma questi non hanno alcun’influenza sulle SERP organiche.
Dispositivi: desktop vs. mobile
A causa del cambiamento legato al Mobile First Index, le SERP di Google si differenziano in base al tipo di dispositivo: quelle pagine che non si presentano bene su smartphone si posizionano peggio anche su desktop.
Le keyword più importanti vengono misurate e valutate nel Toolbox sia per desktop, sia per smartphone, così come è presente un Indice di Visibilità differente per i due dispositivi. In questo modo le differenze sono rese più chiare.
Non è tutto organico quel che luccica
I risultati di ricerca di Google sono diventati sempre più differenziati negli anni. Quelli che prima erano comunemente chiamati “i dieci link blu” sono ora risultati derivanti da numerose fonti differenti, che Google ordina nelle SERP a seconda dell’intento di ricerca della query.
Alcune volte è difficile capire a colpo d’occhio se un risultato è organico, oppure se deriva da un’altra fonte.
Nel Toolbox distinguiamo l’origine dei ranking: oltre a quelli organici, misuriamo anche gli annunci Ads, le integrazioni di Universal Search (come Google Maps), ma anche i Featured Snippet, i Knowledge Graph e altri tipi di risultati. All’interno dei posizionamenti organici vengono però mostrate solo quelle keyword che si posizionano organicamente nell’Indice di Google.
Profondità e ciclo degli aggiornamenti nel Toolbox
I ranking delle keyword vengono aggiornati giornalmente, settimanalmente o mensilmente. La ripartizione in queste tre classi di aggiornamento dipende dalla rilevanza (volume di ricerca, attualità, richiesta) delle keyword, ma l’aggiornamento di ognuna di esse avviene almeno una volta al mese.
Digitando la keyword nella barra di ricerca del Toolbox, l’aggiornamento ti permetterà già di vedere i nuovi risultati di ricerca. La versione capovolta (partire da un dominio per vedere le keyword) viene aggiornata giornalmente o settimanalmente. Questo può occasionalmente comportare delle differenze tra la sezione SERP e la sezione keyword di un dominio all’interno del Toolbox.
Tradizionalmente misuriamo i primi 100 risultati organici di Google. Per mantenere i costi contenuti (e quindi evitare un aumento di prezzo ai nostri utenti), ma allo stesso tempo misurare ancora più keyword longtail, ne monitoriamo altre centinaia di milioni in aggiunta a quelle normali, ma limitatamente alla prima pagina. Le keyword che guadagnano (o perdono) rilevanza possono slittare tra i due tipi (quelle da 10 risultati o quelle da 100 risultati scansionati), e questo cambiamento può causare ogni tanto delle differenze tra la sezione del dominio e la sezione della keyword.
Conclusione
Misurare correttamente i ranking organici di Google è più complesso di quello che potrebbe sembrare. Abbiamo più di 10 anni di esperienza in questo campo e ci impegniamo a offrire la migliore qualità dei dati possibile per le tue decisioni. Nel caso tu abbia delle ulteriori domande a riguardo, non esitare a contattare il nostro supporto.